Con la volontà riusciamo a migliorare il nostro stile di vita eliminando il disordine e lo stress che il disordine provoca (disordine in senso lato, alimentare, psicologico e sociale) Se un'idea o un pensiero ci disturbano dobbiamo trovare il sistema di eliminarli o cambiando o risolvendo qualche cosa e almeno condividendo il problema, non possiamo tenercelo dentro come un tarlo che a poco a poco ci corrode. Con la forza d volontà possiamo darci un'organizzazione e fare un piano per almeno migliorare o meglio risolvere la situazione.
Per raggiungere piccoli e grandi traguardi (cambio stile di vita e miglioramento della salute), occorrono capacità e opportunità. E soprattutto determinazione: ma come averla? In anni di ricerche, gli scienziati hanno individuato 20 strategie efficaci. Ecco quali.
Per raggiungere piccoli e grandi traguardi (cambio stile di vita e miglioramento della salute), occorrono capacità e opportunità. E soprattutto determinazione: ma come averla? In anni di ricerche, gli scienziati hanno individuato 20 strategie efficaci. Ecco quali.
Che cos’è la forza di volontà? Volontà deriva dal greco boùlomai, io voglio: indica l’intenzione di agire per raggiungere un determinato scopo. Ma l’espressione forza di volontà include soprattutto la capacità di controllarsi per andare oltre la gratificazione immediata e perseguire obiettivi a lungo termine.
Istinti.
Tant’è
che per il padre della psicoanalisi Sigmund Freud la forza di volontà
è esercitata dall’lo,
l’istanza
psichica che coincide con la consapevolezza e che tiene a freno l’Es,
la nostra parte più istintuale che, invece, spinge alla ricerca del
piacere. Una capacità che presenta differenze da persona a persona
fin dall’infanzia:
una ricerca dell’Università
Stanford ha testato l’autocontrollo
di 650 bambini di 4 anni, osservando che i piccoli che resistevano
alla tentazione di mangiare un morshmollow
(una
caramella gommosa), con la promessa di riceverne 2 più tardi, da
grandi avevano più probabilità
di essere in buono stato di salute1 di avere relazioni stabili e un
lavoro ben retribuito.
Registro.
Sembra, quindi, esserci una predisposizione all’autocontrollo
che aumenta le probabilità di successo nella vita.
Recentemente, un gruppo di neuroscienziati, guidati da Todd Hare del
California lnstitute of Technoloqy, ha individuato una piccola area
del cervello responsabile della forza di volontà, I ricercatori
hanno chiesto a 37 persone a dieta di scegliere tra 50 alimenti.
Hanno visto che, durante la decisione, in tutti era attiva un’area
che si trova dietro la fronte, chiamata corteccia prefrontale
ventromediale. Ma solo in quelli che mostravano un maggior
autocontrollo, preferendo cibi salutari a quelli più gustosi, si
evidenziava anche un’attivazione
di una massa cerebrale più piccola, situata più in profondità, la
corteccia prefrontale dorsolaterale. È una regione associata alla
memoria di lavoro, un registro che ci permette di tenere a mente le
informazioni che dobbiamo rielaborare per l’esecuzione
di un compito (ad esempio, per risolvere un problema o fare una
scelta).
Sovraccarichi.
Ciò spiega perché quando siamo assorbiti da un compito complesso
diventiamo più vulnerabili alle tentazioni:
la memoria di lavoro si sovraccarica e non può esercitare al meglio la sua funzione di garantire l’autocontrollo. Avere una buona memoria di lavoro permette di proiettare se stessi nel futuro e, quindi, di tener conto delle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni. Tant’è che una serie di studi iniziati da Warren K. Bickel, direttore del Centro sull’abuso di sostanze del Virginia Tech Carilion Research Institute, ha dimostrato che un training per potenziare la memoria può essere utile nel trattamento delle dipendenze: mento della corteccia prefrontale dorsolaterale che elabora progetti sul lungo periodo e invia al resto del cervello segnali che frenano I comportamenti più impulsivi.
la memoria di lavoro si sovraccarica e non può esercitare al meglio la sua funzione di garantire l’autocontrollo. Avere una buona memoria di lavoro permette di proiettare se stessi nel futuro e, quindi, di tener conto delle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni. Tant’è che una serie di studi iniziati da Warren K. Bickel, direttore del Centro sull’abuso di sostanze del Virginia Tech Carilion Research Institute, ha dimostrato che un training per potenziare la memoria può essere utile nel trattamento delle dipendenze: mento della corteccia prefrontale dorsolaterale che elabora progetti sul lungo periodo e invia al resto del cervello segnali che frenano I comportamenti più impulsivi.
Variabili.
Altra scoperta: le dimensioni di quest’area
cerebrale variano
da una persona all’altra,
così come il numero e la forza dei suoi collegamenti con le altre
strutture nervose. Ma gli scienziati sono fiduciosi: allenando la
forza di volontà anche il cervello può modificarsi.
Più
saprai rimandare il
piacere, più avrai successo nella
vita
La
forza di volontà varia da persona a persona. Ma la si può
potenziare.
C’è
una forza motrice più potente del vapore, dell’elettricità e
dell’energia
atomica: la
volontà”:
lo diceva Albert Einstein. E a ragione: la forza di volontà ci serve per raggiungere i grandi traguardi nella vita (nello studio, nel lavoro) o gli obiettivi di tutti i giorni (perdere peso, risparmiare).Eppure a volte tenere duro, controllarsi, rispettare gli impegni che ci siamo prefissati sembra così difficile... Come riuscirci?
La forza di volontà è come un muscolo: può essere rinforzata con l’allenamento. Ecco 20 strategie per potenziarla e raggiungere i propri obiettivi:
lo diceva Albert Einstein. E a ragione: la forza di volontà ci serve per raggiungere i grandi traguardi nella vita (nello studio, nel lavoro) o gli obiettivi di tutti i giorni (perdere peso, risparmiare).Eppure a volte tenere duro, controllarsi, rispettare gli impegni che ci siamo prefissati sembra così difficile... Come riuscirci?
La forza di volontà è come un muscolo: può essere rinforzata con l’allenamento. Ecco 20 strategie per potenziarla e raggiungere i propri obiettivi:
1)
Prendete un Impegno preciso. Peter
Gollwitzer, psicologo dell’Università
di
New York, ha osservato che quando le persone fissano un programma
dettagliato su ciò che intendono fare dove, come e quando -
hanno
una probabilità 3 volte superiore di realizzare i loro
propositi.
Quindi, fissare un preciso giorno della settimana in cui andare in
palestra (il mercoledì, per esempio) funziona meglio che
ripromettersi in modo generico di far ginnastica regolarmente. Per
Gollwitzer, la progettazione può trasformare
una decisione
difficile in
una semplice
abitudine.
2) Iniziate dalle cose facili. Per allenare il vostro autocontrollo, cominciate dagli impegni meno gravosi. Lo ha dimostrato Roy Baumeister, psicologo della Florida State Unìversity e autore con John Tiernev di Volere è potere (Vallardi), chiedendo a un gruppo di persone di concentrarsi sulla propria postura per 2 settimane: doveva no stare dritti e composti. in poco tempo, le loro prestazioni anche in altre prove di autocontrollo tendevano a migliorare. Quindi, alienare la forza di volontà in un’area della vita può avere un impatto positivo sulle altre. Meglio partire con progetti semplici (come impegnarsi a tenere in ordine la scrivania) per poi passare a propositi molto faticosi (sgomberare il garage dalle cianfrusaglie accumulate in anni).
3)
Procedete per gradi. Il primo passo e stabilire un traguardo chiaro.
Ma come raggiungerlo? E importante porsi obiettivi graduali, spiega
Valentina D’Urso, docente di psicologia generale all’Università
di Padova: «È
poco
pratico puntare subito a un traguardo ambizioso: meglio dividere il
percorso in varie tappe, e quindi porsi mete intermedie più facili
da raggiungere. Così ci possiamo sentire da subito capaci di guidare
noi stessi».
4) Registrate i progressi. Volete dimagrire? Iniziate la dieta e seguite le variazioni del vostro peso sullo smartphone: ci sono “app” che dicono quante calorie abbiamo assunto o quanti passi abbiamo fatto. «Oppure si può appendere in casa un cartellone su cui annotare i nostri successi giornalieri, cioè i propositi che si sono rispettati: questo dà concretezza e fiducia: se siamo riusciti quel giorno, lo potremo fare ancora» spiega D’Urso. Monitorare i propri progressi rinforza la volontà di continuare e l’autocontrollo. Le persone che si pesano tutti i giorni tendono a perdere più peso di quelle che lo fanno una volta alla settimana.
5)
Concedetevi una pausa. La nostra forza
di
volontà tende a esaurirsi quando è impiegata troppo a lungo. Come
spiega Baumeister:
«Allenare la forza di volontà è come esercitare un muscolo e occorre un po’ di tempo per recuperare le energie che abbiamo speso». In uno dei suoi esperimenti, aveva chiesto ad alcuni volontari a digiuno di aspettare in una stanza in cui c’erano biscotti, cioccolato e ravanelli. Ad alcuni fu permesso di gustare i dolci, ma ad altri fu concesso di mangiare solo i ravanelli, resistendo alla tentazione dei I dolci. Poi, tutte le persone furono portate in un’altra stanza per risolvere un problema geometrico. Le persone che avevano mangiato i dolci riuscirono a impegnarsi per 20 minuti, ma quelli che prima avevano lottato con la tentazione dei dolci resistettero solo 8 minuti. L’esercizio dell’autocontrollo aveva comportato uno sforzo mentale esaurendo le energie necessarie per altri compiti. Come spiega Kathleen Vohs, psicologa dell’Università del Minnesota: «La forza di volontà ‘ permette di andare oltre la soddisfazione immediata per guardare ai benefici a lungo termine. Ma può essere esercitata per un tempo ristretto: c’è bisogno di una pausa».
«Allenare la forza di volontà è come esercitare un muscolo e occorre un po’ di tempo per recuperare le energie che abbiamo speso». In uno dei suoi esperimenti, aveva chiesto ad alcuni volontari a digiuno di aspettare in una stanza in cui c’erano biscotti, cioccolato e ravanelli. Ad alcuni fu permesso di gustare i dolci, ma ad altri fu concesso di mangiare solo i ravanelli, resistendo alla tentazione dei I dolci. Poi, tutte le persone furono portate in un’altra stanza per risolvere un problema geometrico. Le persone che avevano mangiato i dolci riuscirono a impegnarsi per 20 minuti, ma quelli che prima avevano lottato con la tentazione dei dolci resistettero solo 8 minuti. L’esercizio dell’autocontrollo aveva comportato uno sforzo mentale esaurendo le energie necessarie per altri compiti. Come spiega Kathleen Vohs, psicologa dell’Università del Minnesota: «La forza di volontà ‘ permette di andare oltre la soddisfazione immediata per guardare ai benefici a lungo termine. Ma può essere esercitata per un tempo ristretto: c’è bisogno di una pausa».
6)
Mangiate. Il
livello
del glucosio
nel sangue incide
sulla capacità
di
autocontrollarsi.
Todd
Heatherton,
docente
di psicologia
e
scienze
del
cervello
del Dartmouth College di Hanover, lo ha verificato con un esperimento
con 45 donne a dieta. Ha osservato che la visione di immagini di
alimenti, dopo che la forza di volontà è già stata messa alla
prova (sforzandosi di non ridere guardando un film comico), provoca
una maggiore attività nel nucleus
accurnbens, centro
di ricompensa del cervello, e un calo di attivazione nell’amigdala,
che aiuta a controllare gli impulsi. Ma ciò non accade se alle
persone viene data una bevanda zuccherata. In sostanza, gli sforzi di
volontà provocano un calo di glucosio e questo fa sì che alcune
aree siano più attive
a discapito di altre, determinando una perdita dell’autocontrollo,
a meno che gli zuccheri non siano reintegrati. Per questo spesso si
sente il bisogno di rimpinzarsi di snack mentre si è concentrati in
un compito impegnativo.
7)
Stabilite priorità. Se si è deciso di smettere di fumare, non è il
momento più adatto per pensare alla linea. Visto che la forza di
volontà è una risorsa limitata, deve essere usata in modo oculato:
i grandi sforzi di volontà possono esaurire tutte le nostre
potenzialità, rendendoci più suscettibili di cadere in tentazione
in altri ambiti della vita. Per questo è importante stabilire delle
priorità.
8)
Premiatevi. Quando fissate un obiettivo, promettetevi una ricompensa:
«Se finisco questo lavoro, andrò al cinema». È
bene
stabilire un giusto equilibrio tra doveri e
gratificazioni:
se si associa agli impegni qualcosa di piacevole, si sarà più
invogliati a rispettarli.
9)
Fissate
un tempo. Lo scrittore Raymond Chandier, autore de Il
grande
sonno, si
era imposto di dedicare almeno 4
ore
al giorno al suo lavoro: in quelle
ore non si obbligava a scrivere,
ma non
faceva altro. In
tal
modo era più probabile che quel
tempo venisse effettivamente
impegnato in modo proficuo con
la
scrittura. «Per esempio, potreste iniziare la giornata dedicando 90
minuti
al vostro
obiettivo più importante, senza farvi
interrompere
da email o telefonate» consiglia Baumeister.
10)
Cambiate
abitudini. Basta eseguire ripetutamente
un comportamento per
farlo
diventare un’abitudine. Philippa Lally dell’University College di
Londra ha chiesto a un gruppo di volontari
di scegliere un comportamento (mangiare un frutto a fine pasto) da
mettere in pratica per almeno 80
giorni.
Al termine del
periodo,
il comportamento era
diventato automatico e non richiedeva più alcuno sforzo. Questo vale
anche per
cambiare abitudini: «Se si è abituati a fumare una sigaretta dopo
il caffè, bisogna spezzare questa sequenza e creare una nuova
associazione: ad esempio, dopo il caffè mangeremo un cioccolatino».
spiega D’Urso.
11)
Pensate positivo. Concentrarsi su un obiettivo positivo funziona
meglio che focalizzarsi su un risultato negativo da evitare. È
preferibile
mirare a vincere, piuttosto che temere di perdere. «È
più
utile concentrarsi sulla volontà di andare “verso” un
determinato scopo, cioè sulla motivazione di raggiungere traguardi
che noi stessi vogliamo e abbiamo deciso» spiega D’Urso. Dobbiamo
vedere anche ciò che facciamo contro voglia non come un’imposizione,
ma come una tappa intermedia per raggiungere i nostri obiettivi (ad
esempio,
avanzare nel lavoro).
12)
Fate
meditazione. Chi
medita ha una maggiore attivazione in aree del cervello implicate
nell’autocontrollo, come i lobi frontali. Lesioni traumatiche in
queste regioni determinano incapacità di esercitare un controllo
sulle proprie emozioni, impulsività e perdita dei freni inibitori.
Perciò praticare qualche forma di meditazione può rinforzare
l’autocontrollo.
13)
Fate un elenco. Compilate un elenco con gli obiettivi: pochi, chiari
e non in conflitto fra loro. E poi passate all’azione, facendo una
cosa dopo l’altra. È
dimostrato
che il pensiero di intenti non realizzati torna di continuo alla
mente, compromettendo la nostra serenità.
14)
Coinvolgete
gli
altri.
Comunicare agli
altri i nostri propositi ci vincola a mantenerli per non deludere le
aspettative di amici e parenti. Gli altri esercitano influenza su di
noi anche attraverso una sorta di “contagio” sociale: le ricerche
di Nicholas Christakis, psicologo della Harvard Medical School, hanno
messo in luce che quando una persona vince la dipendenza dal fumo
anche parte degli individui della sua rete di conoscenze smette di
fumare. Lo stesso vale per le variazioni di peso: se qualcuno
ingrassa o dimagrisce, vi sarà la stessa tendenza tra le persone con
cui è in relazione. Una specie di “effetto domino” con cui le
abitudini si diffondono da una persona all’altra.
15)
Non combattete i pensieri: agite. Inutile sforzarsi di non pensare a
qualcosa: questa ci tornerà in mente. Daniel Wegner, psicologo di
Harvard, l’ha dimostrato con un celebre esperimento: chiese a dei
volontari di non pensare a un orso bianco, ma proprio per questo
divieto nessuno riusciva a smettere di pensarci. Ma c’è una
soluzione: «Se non possiamo controllare i pensieri, possiamo
controllare le azioni: se, ad esempio, non riusciamo smettere di
pensare al fidanzato che ci ha lasciato possiamo almeno bloccare
l’azione, ossia imporci di non chiamarlo» dice D’Urso.
16)
Riflettete
sui
“massimi sistemi”. «Concentrarsi sul presente »
e
su pensieri pratici indebolisce l’autocontrollo, mentre i pensieri
complessi, astratti e a lungo termine lo aumentano» spiega
Baumeister. Le riflessioni profonde aiutano a rinunciare all’uovo
oggi per avere la gallina domani.
17)
Non
dite
“mai”.
Quando
si rinuncia a qualcosa poi si finisce per cedere, come chi si impone
di non toccare dolci e poi crolla in una scorpacciata. Meglio,
quindi, posticipare il piacere anziché negarselo del tutto: ad
esempio, mangiare dolci solo una volta alla settimana.
In più., rimandare una gratificazione la rende molto più soddisfacente, perché dà il tempo di pregustarla.
Segnare i progressi (o gli obiettivi che ci si pone) aiuta il successo.
In più., rimandare una gratificazione la rende molto più soddisfacente, perché dà il tempo di pregustarla.
Segnare i progressi (o gli obiettivi che ci si pone) aiuta il successo.
18)
Fate ordine. Ordine sulla
scrivania, in casa, nei cassetti... Le persone esercitano meglio
l’auto- controllo in ambienti ordinati. Vale anche al pc: si lavora
con più Iena se i file sono ordinati e ben catalogati. Come spiega
Baumeister: «Il letto sfatto e la scrivania disordinata possono
influenzare a livello subliminale il cervello e, di conseguenza,
l’autodisciplina».
19)
Non pensate “Tanto
ormai...” Dopo una trasgressione, si è portati a mollare i propri
propositi. In un esperimento all’Università di Toronto, i
ricercatori hanno fatto bere a un gruppo di persone dei frappé molto
calorici. In seguito, lasciate davanti ad alcuni spuntini, le persone
a dieta mangiarono di più di quelle non a dieta. Perché? Chi aveva
superato il limite massimo di calorie si sentiva autorizzato a
sospendere la dieta pensando: Ormai,
tanto
vale che oggi me la goda». Sbagliato: l’abbuffata fa più danni
della
trasgressione
iniziale. Come spiega D’Urso: «E meglio non pensare che basti
un’infrazione per far fallire
il nostro progetto: al
contrario,
ogni
passo,
anche piccolo, è la
misura
del nostro successo».
20)
Giocate
d’anticipo. Prendere una decisione in anticipo potenzia
l’autocontrollo e non fa trovare impreparati. Se si è a dieta,
prima di andare a una festa è bene dirsi frasi tipo: «Se ci sono le
patatine, non le mangio», «Se c’è un buffet, mangerò solo cibi
magri».
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